Lungi Da Me • The Quarantine Blues
Caro amico,
Ironica sorte che il nome di questa fanzine abbia una certa connessione con la situazione odierna, Lungi da Me… In questo momento in cui siamo distanti e la realtà sembra essersi allontanata dalla mia immaginazione tanto da riconoscerla a stento come vera.
Sento una strana sensazione di adattamento a tutto questo, che respingo con tutta me stessa da giorni.
Percepisco chiaramente lo scioglimento di una parte di cotone in cui avevo affondato le mie radici. Morbido e soffice cotone di chi è cresciuto in una zona del mondo privilegiata e gode di quel benessere affidato del tutto casualmente da geopolitica, colore della pelle o profumo di affari. Quello stesso mondo che volevamo cambiare, si svela oggi in tutta la sua iniquità.
Dagli ospedali crollati sotto il peso dei contagi a chi un sistema sanitario non lo ha mai avuto di diritto, dall’impossibilità di bruciare i corpi dei defunti a chi li ha dovuti abbandonare in strada per non ammalarsi a sua volta… E in mezzo a tutto questo la mediocrità, che mette in scena se stessa, difendendo ancora quel centimetro di cotone che non bastava, che non basterà mai per tutti.
C’è sempre un gradino più in basso per scendere dalla nostra umanità e c’era già chi era fragile, chi stava peggio.
Le nostre vite sono cambiate nella lontananza da noi stessi e qualcuno era già recluso; mentre la realtà all’improvviso si è presenta davanti a noi come un sonoro schiaffo in faccia.
Sbam! È già primavera.
“…e poi lo sanno ma preferiscono
vederla togliere a chi va in galera…”
Quante volte avremo cantato questa canzone insieme?
Le rivoluzioni germogliano da condizioni di vita inaccettabili. Da questo strano presente infermo, che lunge da me nella mancanza di noi. Lontani nelle nostre case oppure ancora assorbiti dal nostro lavoro senza la consolazione dello stare insieme.
La cura dell’altro oggi è nella fragilità di noi stessi.
Per questo ti penso, caro amico.
Raccontami i tuoi pensieri, la tua giornata, fammi ridere, fammi piangere… Ma rimaniamo insieme ancora.
Lara, Zanna, Modi
Disegno di Martina Scirpo